Tsunami di terroristi in fuga dalla Sirte: inonderà la Sicilia?

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di Salvo Barbagallo

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Il Califfato nero jihadista –Isis o Daesh, chiamatelo come volete – sta subendo colpi mortali in quello che riteneva il “suo” territorio? Era prevedibile con gli attacchi (più o meno) coordinati delle forze armate della Coalizione internazionale volti a sconfiggere il presunto “Stato islamico”. Forse s’incominciano a infrangere le assurde visioni criminali di morte di quanti dall’Occidente si sono diretti in quei luoghi devastati dai conflitti per arruolarsi sotto la bandiera “nera”, ed ora prediligono la fuga, magari animati da sete di vendetta. Sono criminali “nostrani”, cioè originari della Casa comune Europa, sono i foreign fighters che stanno abbandonando i luoghi dove la guerra si è fatta dura per loro, e stanno tornando in patria. L’allarme è stato lanciato dal capo dell’Fbi James Comey che ha evidenziato l’eventualità di un consistente spostamento dei militanti del Califfato sul territorio europeo.

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forSecondo stime fornite a giugno dal capo della Cia, John Brennan, sarebbero stati all’incirca 30 mila gli individui partiti alla volta dei territori occupati dallo Stato islamico dall’inizio del conflitto: il 60 per cento proviene dal Medio Oriente (principalmente dall’Arabia Saudita e dalla Giordania), dal Nord Africa (da Tunisia e Marocco), mentre circa 5 mila sarebbero quelli partiti dall’Europa. Molti sono morti in battaglia, molti altri sono già tornati nei propri Paesi o, via via che l’Isis arretra, tenteranno di farlo a breve. L’Europol ha reso noto che dei cinquemila partiti dall’Unione Europea, tra i 1.500 e i 1.800 “volontari” sarebbero già rientrati. I funzionari preposti alla sicurezza europea sostengono che possono essere centinaia i potenziali terroristi che costituiscono un pericolo per l’Europa, e di conseguenza anche per l’Italia. Secondo le ultime informazioni dei servizi di intelligence, sono circa 110 gli arruolati dall’Isis nel nostro Paese e di questi una ventina sarebbero italiani. L’Europol ha rivelato un altro elemento allarmante: la percentuale delle donne europee che hanno scelto di unirsi al Califfato in Siria e Iraq ha avuto un forte incremento: il 40 per cento del totale dei “fighters” partiti dall’Olanda sono state di sesso femminile. Secondo gli investigatori le donne si sono dimostrate molto abili nel reclutamento di combattenti mentre si trovavano ancora sul territorio europeo

for1Secondo il capo dell’Fbi James Comey, questi soggetti faranno “aumentare sempre di più” la possibilità di attacchi come quelli di Parigi o Bruxelles. Le ultime informazioni vengono vagliate attentamente in Italia, tenendo conto che già – come scrive Fausto Biloslavo sul quotidiano Il Giornale – In Italia hanno vissuto o sono transitati almeno una dozzina di terroristi islamici delle stragi degli ultimi due anni ed i loro complici. Mohamed Lahaouiej Bouhlel, che ha massacrato con un camion 84 persone a Nizza, è stato ripreso in un video e identificato dalla polizia a Ventimiglia nel giugno dello scorso anno. Il futuro stragista partecipava a una manifestazione pro migranti assieme all’associazione «Cuore della speranza» con base a Nizza. Il suo complice, Chokri Chafoud, che lo aizzava via sms a lanciarsi con il camion sulla folla, ha vissuto diversi anni in Italia a Gravina di Puglia. E ha pure lavorato come general manager di una masseria tarantina. Un’altra complice, l’albanese Enkeledja Zace, che assieme al marito ha fornito la pistola al killer del camion era stata arrestata lo scorso anno dai carabinieri per favoreggiamento all’immigrazione clandestina a Ventimiglia. In Italia è tornata diverse volte.

Il punto sul quale noi poniamo l’attenzione riguarda il “ritorno” dei foreign fighters, in special modo quelli che potranno provenire dall’area della Sirte, 400 chilometri da Ragusa, appena 300 da Lampedusa. Questi foreign fighters fuggitivi si mischieranno ai migranti/profughi che vengono raccolti in mare dal naviglio internazionale di soccorso e poi sbarcati nei porti siciliani? James Comey è stato esplicito: si tratterà di una diaspora di terroristi dell’Isis verso l’Europa e l’America e sarà “come non l’abbiamo mai vista”. Un vero tsunami “invisibile”sconvolgerà l’Europa e il punto d’arrivo dalla costa Libica sarà sicuramente la Sicilia.

Si potrà prevenire un disastro, conoscendo quanto sta accadendo?

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